Domande di carattere generale e sullo stato di fatto

1.1 Che cos’è il Ma.C.Ri.Co.?
Il Ma.C.Ri.Co. è un’area militare dismessa situata nel cuore della città di Caserta dall’inizio del secolo in stato di abbandono. Fino al 1300 l’area era un campo agricolo adibita all’asilo dei cavalli dell’esercito aragonese, su cui sorgevano pochi edifici, forse stalle o corpi che ospitavano gli addetti ai lavori. Negli ultimi anni del Quattrocento il luogo delle antiche R. Cavallerizze presso Falciano fu donato alla chiesa casertana, dove fu costruito, oltre un secolo più tardi il palazzo di residenza dei vescovi. L’area antistante l’edificio adibito ad episcopio, chiesa, seminario, poi asilo, ospizio e ospedale per i poveri, divenne il Giardino del Vescovo. Nella seconda metà del 1800 i Borboni trasformano l’area in Quartiere Militare destinando a Piazza d’Armi e denominandolo Campo di Marte. Con l’unità d’Italia l’area passò all’Esercito Italiano. Nel periodo bellico, per la prima volta gli americani recintarono l’area con una rete metallica. Nel dopoguerra l’Esercito Italiano la cinse con un muro divenendo la Caserma Gaetani all’interno della quale era presente il Magazzino Centrale Ricambi dei mezzi Corazzati – da qui l’acronimo Ma.C.Ri.Co. – che insieme ad altri due reparti il Parco Veicoli Corazzati (P.V.C.) e il Centro Rifornimenti Motorizzazione (CE.RI.MOT.) vi ha operato fino alla fine degli anni ‘90.

Aggiornato il 2 Dicembre 2024

1.2 Chi è il proprietario dell’area Ma.C.Ri.Co.?
L’immobile è di proprietà dell’IDSC (Istituto Diocesano Sostentamento Clero di Caserta). L’IDSC è un ente ecclesiastico presente in ciascuna diocesi, collegato con il vescovo, con il compito di gestire il patrimonio delle diocesi, al fine di trovare il sostentamento per essa e per i sacerdoti che ne fanno parte.

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1.3 Se la proprietà dell’area Ma.C.Ri.Co. è dell’IDSC perché è stata costituita una Fondazione?
La Fondazione Casa Fratelli di Tutti ETS, è l’ente a cui la Diocesi di Caserta ha affidato il compito di sovrintendere all’intera operazione di rigenerazione dell’area ex Ma.C.Ri.Co., verificando, tra l’altro, l’eticità delle scelte in materia di affido dei manufatti e degli spazi verdi a soggetti terzi.
1.4 Perché il Ma.C.Ri.Co. è stato rinominato Campo Laudato si’ Caserta?
Per secoli il sito che oggi viene chiamato Ma.C.Ri.Co è stato sempre un Campo. Già nel periodo Aragonese (1400) l’area, insieme all’ampio fondo agricolo rientrante nei casali di pianura di San Benedetto, Falciano, Tredici, San Clemente destinato alla coltivazione della canapa, viene denominato “Campo di Falciano”. Nel 1600 con il trasferimento della sede vescovile a Falciano divenne “Giardino dell’Episcopio”. Verso la metà del XIX secolo i Borboni la trasformarono in campo di addestramento militare chiamandolo “Campo di Marte”. Nel dopoguerra l’Esercito Italiano cinse l’area con un muro e la destinò a Magazzino Centrale Ricambi dei mezzi Corazzati operandovi fino alla dismissione avvenuta alla fine degli anni ‘90. Il Vescovo Lagnese nel 2022 ha voluto che si iniziasse il processo di rigenerazione dell’area, ispirandosi all’Enciclica di Papa Francesco Laudato si’. Oggi è risultato anacronistico chiamare ancora il sito con un acronimo che lo identifica come una struttura militare, pertanto si è deciso di rinominare l’area Campo Laudato si’ Caserta.
1.5 Che superficie ricopre l’area?
Il rilievo topografico realizzato recentemente da una società specializzata con moderni sistemi di rilevamento ha certificato che l’area ex Ma.C.Ri.Co. ha una superficie di 325.010,73 mq.
1.6 Attualmente la superficie dell’area come si presenta? È costituita tutta da alberi e terreno vegetale? Quanto cemento e asfalto sono presenti?
L’area a guardarla dall’alto appare quasi tutta verde perché la natura in 20 anni si è impossessata di tutto. Alcuni alberi sono cresciuti persino dentro gli edifici diroccati e sui tetti. In realtà l’Esercito Italiano nella seconda metà del secolo scorso, per rendere funzionale l’area al passaggio dei mezzi corazzati, ha realizzato opere che di fatto hanno impermeabilizzato due terzi della superficie. Il rilievo topografico realizzato recentemente da una società specializzata con moderni sistemi di rilevamento ha certificato che nel sito ex Ma.C.Ri.Co. le aree permeabili (terreno vegetale) presenti sono pari a 117.855,48 mq mentre le aree non permeabili coperte cioè da cemento o asfalto sono 207.155,25 mq.
1.7 Che superficie e che volume ricoprono i manufatti presenti nell’area?
La superficie dei manufatti presenti oggi nell’area ex Ma.C.Ri.Co. è di 75.425,52. Il volume è pari a 455.270,28 mc. Se a questi aggiungiamo anche i manufatti in lamiera che sono stati demoliti dal Ministero della Difesa prima che l’area venisse lasciata alla proprietà si arriva a 91.358,28 mq di superficie e 524.805,98 mc di volume.
1.8 È vero che gli edifici in lamiera sono stati tutti demoliti quando l’Esercito Italiano ha dismesso l’area?
No, è falso. Solo una minima parte degli edifici in lamiera sono stati demoliti dal Ministero della Difesa quando ha lasciato l’area. Quelli già demoliti ricoprono circa 16 mila mq di superficie e 69 mila mc di volume. Gran parte degli edifici in lamiera sono ancora presenti nell’area e sono collocati parte nel quadrante sud-ovest (15 mila mq di superficie e 85 mila mc di volume) e parte nel quadrante nord-est (altri 15 mila mq di superficie e 63 mila mc di volume). Questi valori sono desunti dalla consulenza tecnica relativa al rilevamento dei manufatti esistenti sull’area, una vera e propria perizia commissionata e redatta nell’anno 2004 congiuntamente da ingegneri e geometri incaricati dall’Istituto Diocesano Sostentamento Clero e dall’Esercito Italiano – 10° Reparto Infrastrutture. Per gli edifici lo stato di fatto di oggi è lo stesso di quello del 2004 quando fu eseguito l’accertamento tecnico. La presenza degli edifici il lamiera nel sito è verificale attraverso un semplice sopralluogo.
1.9 Quale destinazione urbanistica è prevista sull’area?
La competenza sulla destinazione urbanistica è del Consiglio comunale che sarà chiamato a deliberare a valle della conferenza di servizi regionale relativa all’accordo di programma.
1.10 La proprietà dell’aria resterà della chiesa?
Questo sarà definito nell’Accordo di programma..
1.11 Le volumetrie esistenti sono legittime?
Al momento non esistono elementi diversi dalla legittimità conferita dai titoli esistenti, dalle perizie tecniche eseguite sull’area, dai vincoli emessi dalla Soprintendenza e dalle tassazioni emanate nel corso degli anni dal Comune.
1.12 Le aree saranno cedute al pubblico? Se sì quale parte sarà ceduta?
Sicuramente parte dell’area, in particolare quella oggetto del finanziamento pubblico della Regione Campania, dovrà essere ceduta al Pubblico. Quale sarà la parte ceduta lo si definirà nell’Accordo di programma.
1.13 Perché la Chiesa non dona il Macrico al Comune e quindi alla collettività casertana?
Per legge, ciò non è possibile. Se si procedesse in tal senso si commetterebbe un illecito. L’immobile è di proprietà dell’Istituto Diocesano Sostentamento Clero di Caserta. La finalità degli istituti è quella di concorrere al sostentamento del clero come previsto dal suo statuto e dalla legge 20/05/85 n. 222 ed unicamente a tale finalità è destinato il patrimonio degli istituti stessi. Anche il Consiglio di Stato ha sancito che stante la illiceità e quindi la nullità, nell’ambito dell’ordinamento canonico, di eventuali delibere degli amministratori degli istituti che, arricchendo terzi senza corrispettivo, producono la contrazione del patrimonio, ne consegue che il negozio posto in essere sulla base di siffatte deliberazioni è invalido per l’ordinamento civile.